L'antropologo francese Claude Lévi-Strauss scriveva "Non ci sono verità definitive. Il fine dello scienziato non è tanto quello di fornire la giusta risposta, quanto quello di formulare la giusta domanda". Credendo fermamente in questa osservazione, che è anche la filosofia con la quale il nostro gruppo sviluppa le proprie ricerche, riteniamo di grande importanza tenere sempre in grande considerazione le tesi e le opinioni contrarie alle nostre, perchè solo in tal modo, dal dibattito che ne segue, si possono evidenziare gli errori e avvicinarsi alla verità. Il dipinto di Leonardo che abbiamo presentato per la prima volta, vive ora un periodo importante. Esistono due opinioni diverse al riguardo: la prima sostenuta dal dott. Vezzosi, esclude che si possa trattare di un autoritratto e che la realizzazione del dipinto sia successiva a Leonardo stesso; la seconda è più possibilista sulla tesi di un autoritratto di Leonardo. La prima versione basa la propria tesi su considerazioni di natura stilistica; la seconda versione basa la propria tesi sulle indagini fisiche svolte ad oggi sul quadro. Queste ultime indicano senza dubbi che il legno sul quale è stato realizzato il dipinto è databile attorno al 1450 con un margine di errore di +/- 25 anni. Il periodo della tavola è dunque lo stesso di Leonardo. Altre indagini svolte sui colori ad olio usati (ricordiamo che si tratta di un dipinto su tavola di legno) indicano che questi sono compatibili con quelli usati dalle scuole toscane di quel periodo. Un aspetto particolarmente importante è quello di individuare il disegno preparatorio sotto il dipinto. Il laboratorio di fisica nucleare del'Università di Napoli che sta analizzando l'opera, ha individuato il disegno preparatorio realizzato con una china grassa. Altra osservazione a favore dell'autoritratto è che l'assemblaggio della tavola del dipinto presenta forti similitudini con la tavola della "Gioconda". Anche il retro della tavola è particolarmente interessante. E' qui presente infatti una scritta al rovescio: "PINXIT MEA". Secondo Vezzosi la scritta non ha nessun significato essendo maldestra, scritta di recente. C'è da evidenziare che non sono ancora state fatte analisi sull'inchiostro, che la scritta è apparsa solo dopo la pulizia della tavola e che il giudizio stilistico della scritta è una opinione rispettabilissima del dott. Vezzosi, ma pur sempre una semplice opinione personale. Allo stato attuale è indispensabile procedere con le indagini di laboratorio sui materiali e con tutte le analisi che possano chiarire come e quando il dipinto è stato realizzato. Sarà necessario analizzare ad esempio i collanti usati per l'assemblaggio della tavola, analizzare con maggiore approfondimento la composizione dei colori, se sono presenti nei colori componenti organici, come l'albume dell'uovo, che permettano una datazione. Solo allora, con i dati alla mano, sarà possibile affrontare una discussione che non si basi su opinioni personali e riduca il più possibile la aleatorietà dei giudizi. Una cosa è certa, il dipinto conferma una importanza fondamentale negli studi su Leonardo, forse un vero e proprio punto di svolta per conoscere aspetti nuovi ed inediti del grande genio del Rinascimento Italiano.
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